10
luglio 2014 -
Sono state indette per mercoledì 10 dicembre
2014 —mediante il decreto N° 9/2014
dell'Ambasciata d'Italia— le elezioni dei
componenti del Comitato degli Italiani
all'Estero (Comites) in Messico.
Dovranno essere eletti 12 membri per cui è
stato istituito preso la Cancelleria
consolare dell'Ambasciata l'Ufficio
elettorale corrispondente, presieduto da
Roberta Ronzitti e composto, inoltre, da
Vincenza Pusateri, Maria Lucia Pensiero e
Domenica Eva Pala.
«Più
avanti —ha detto Roberta Ronzitti a
Puntodincontro— pubblicheremo informazioni
sulle procedure elettorali».
Da parte sua, Paolo Pagliai, ex Presidente
del Comites in Messico, ha inviato al
nostro giornale un
messaggio mediante il quale
spiega i motivi per cui i membri del
Comitato hanno deciso, il
21 febbraio 2014, di dare le
dimissioni che hanno poi provocato il
suo scioglimento in data
11 giugno 2014.
Pagliai spiega che il Comites
“messicano”
avrebbe compiuto in marzo
di quest'anno 10 anni di vita «Un bel
record per essere un'istituzione il cui
consiglio resta in carica, a norma di legge,
5 anni. Tanto per cambiare, un record
anomalo. Un record negativo», sottolinea
l'ex presidente. E aggiunge: «Dieci lunghi
anni attendendo una riforma del Comites che
ci rendesse veramente giustizia, nove
interminabili anni aspettando una nuova
legge del CGIE che conferisse finalmente
dignità politica agli italiani residenti
all'estero, per ovviare - in entrambi i casi
- a leggi insufficienti, dolosamente
limitanti, con un chiaro vizio d'origine
riduzionista e poco rispettoso di ogni
principio democratico».
Dopo un riassunto dei risultati positivi
ottenuti durante il periodo 2004-2014 —soprattutto, nei primi cinque anni— «grazie
alla politica di un ambasciatore, Felice
Scauso, che aveva compreso che il Comitato
degli Italiani all'Estero meritava di
occupare uno spazio distinto con prerogative
differenti da quelle proprie del mondo
associativo italiano in Messico», Pagliai fa
notare che
«il
gruppo centrale del Comites,
[...] è stanco.
Senza togliere merito ad ognuno dei membri
del nostro comitato, nessuno più di questi
consiglieri ha l'autorità morale per dire
“basta”».
Inoltre, «Roberto
Spinelli, l'ambasciatore che prese il posto
di Felice Scauso, dimostrò di non
comprendere a pieno la natura della nostra
istituzione»
e le
«continue riduzioni dei contributi
hanno penalizzato, in modo
inesorabile, la nostra capacità operativa».
«Per
tutte queste ragioni, per il rispetto che
dobbiamo a noi stessi, alla nostra storia e
ai nostri principi, per il realismo politico
e la coscienza civica che ci
contraddistingue, dobbiamo prendere
seriamente in considerazione la possibilità
di presentare le nostre dimissioni
irrevocabili».
(massimo barzizza
/
puntodincontro.mx)
|