2 gennaio 2014 -
La
Fiat sale al 100% di Chrysler e
diventa un «costruttore globale» di
auto. Sergio Marchionne annuncia
così l’intesa raggiunta con Veba per
l’acquisizione del 41,5% che ancora
mancava al Lingotto per completare
il controllo. Il fondo sanitario del
sindacato americano Uaw riceverà un corrispettivo complessivo,
tra cash e erogazione straordinaria
ai soci, pari a 3,65 miliardi di
dollari.
John
Elkann e Sergio Marchionne.
Una cifra migliore
di quella inizialmente chiesta da
Veba - 5 miliardi di dollari - in
linea con le stime degli analisti. «Aspetto
questo giorno sin dal primo momento,
sin da quando nel 2009 siamo stati
scelti per contribuire alla
ricostruzione di Chrysler», sono le
parole con cui il presidente di
Fiat, John Elkann, commenta l’intesa,
al termine di un lungo braccio di
ferro.
Un’operazione complessa, il
cui closing è previsto entro il 20
gennaio, per la quale già nei giorni
scorsi si erano diffuse
indiscrezioni su una possibile
intesa, ma che soltanto oggi è stata
ufficializzata. L’intesa prevede una
erogazione straordinaria che
Chrysler pagherà a tutti i soci, per
un totale pari a circa 1,9 miliardi
di dollari. Fiat pagherà in cash,
invece, l’altra parte, 1,75 miliardi
di dollari, e lo farà utilizzando la
liquidità disponibile: non è
previsto infatti un aumento di
capitale da parte del Lingotto, che
quindi non chiederà risorse ai soci
per salire al 100% del gruppo.
Chrysler e il fondo
sanitario Usa hanno inoltre
concordato un memorandum d’Intesa, a
integrazione dell’attuale contratto
collettivo di Chrysler, nel quale
sono previste ulteriori
contribuzioni da parte di Chrysler a
Veba per un importo complessivo pari
a 700 milioni di dollari in quattro
quote paritetiche pagabili su base
annua. Il pagamento della prima
quota avverrà in concomitanza con il
closing dell’operazione con Fiat,
mentre le tre rimanenti quote
saranno versate nei tre anni
successivi nel giorno
dell’anniversario del pagamento
della prima quota.
«Nella vita di
ogni grande organizzazione e delle
sue persone ci sono momenti
importanti, che finiscono nei libri
di storia. L’accordo appena
raggiunto con Veba è senza dubbio
uno di questi momenti per Fiat e per
Chrysler», sottolinea Marchionne,
che si dice «per sempre grato al
team di leadership per il sostegno e
per il loro incessante impegno nel
realizzare il progetto di
integrazione che oggi assume la sua
forma definitiva». «Il lavoro,
l’impegno e i risultati raggiunti da
Chrysler negli ultimi quattro anni e
mezzo sono qualcosa di eccezionale»,
sottolinea John Elkann, che dà «il
benvenuto a tutte le persone di
Chrysler nella nuova realtà frutto
dell’integrazione di Fiat e
Chrysler».
Soddisfatti anche i sindacati e gli
enti locali. «L’accordo siglato in
queste ore consentirà di procedere
alla fusione e integrazione tra Fiat
e Chrysler - commenta il segretario
nazionale della Fim Cisl, Ferdinando
Uliano - rendendo disponibili
ulteriori risorse finanziarie utili
per rilanciare tutti gli
stabilimenti del Gruppo, con
prospettive maggiormente positive
per i lavoratori. Ora è
indispensabile in tempi brevi
procedere ad investire, come
annunciato, negli stabilimenti
italiani a partire da Mirafiori e
Cassino». Il segretario generale
della Uilm, Rocco Palombella, parla
della giusta conclusione di scelte
che abbiamo ritenuto oculate, che
consistono nel guardare fuori
dall’Italia. Questo conferma che è
stata scelta giusta».
Per il sindaco di
Torino, Piero Fassino, l’intesa
«rafforza
il ruolo di player globale del gruppo». «Una scelta strategica —dice— da cui ci attendiamo positive
conseguenze anche per l’Italia e per
Torino». Le stesse auspicate dal
presidente della Regione Piemonte,
Roberto Cota, che chiede anche al
governo di portare avanti nuove
politiche fiscali e industriali per
rilanciare l’intero settore.
(corriere.it
/ puntodincontro.mx / adattamento e
traduzione allo spagnolo
di massimo
barzizza)
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