24 maggio
2013 - «Organizzazioni grandi come la nostra
non hanno una sede ma ne hanno tante». Così
il presidente della Fiat, John Elkann,
allontana le polemiche sul dibattito per la
scelta del quartier generale del gruppo del
Lingotto tra Italia e Stati Uniti e lo
spostamento della sede fiscale nel Regno
Unito per una minore imposizione tributaria.
«Abbiamo un mercato importante in Europa
governato da Torino - ha continuato - uno in
Nord America gestito da Detroit e uno in Sud
America
gestito da Belo Horizonte. Quello asiatico
da Shanghai. Più si va avanti, più quello
della sede è un concetto che non ha senso».
Auburn Hills, Michigan. Il quartier generale
della Chrysler.
Alla Fiat «nessuno ha mai voluto evitare» di
pagare le tasse, sono solo «polemiche»
quelle emerse sul caso Fiat Industrial, ha
rincarato Elkann.
Fiat e Chrysler insieme sono «una realtà
molto più forte» e nel tempo saranno ancora
«più vicine», ha precisato poi Elkann. «Noi
- ha detto - abbiamo sempre detto in maniera
molto chiara quanto fosse importante per
Fiat e Chrysler essere più vicine e stiamo
lavorando perchè questo accada. Non c'è
dubbio che insieme siano una realtà molto
più forte, lo dimostrano i fatti».
Riguardo al dossier Rcs, che edita il
Corriere della Sera (di cui Fiat è uno dei
maggiori soci) il consigliere Elkann ha
espresso la sua fiducia «che gli
azionisti faranno le scelte per la società»
che ha in vista un aumento di capitale.
«Sarei sorpreso - ha aggiunto - se per
egoismi, interessi personali o calcolo
venisse bocciata la proposta. Questo di
fatto metterebbe in grandissima difficoltà
una delle istituzioni più importanti per il
Paese».
(corriere.it / el
economista / puntodincontro.mx /
adattamento e
traduzione allo
spagnolo di
massimo barzizza)
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